Esperanto: istruzioni per l'uso: L’insegnamento dell’Esperanto

tratto da nsir

L’Esperanto viene appreso in corsi organizzati dai gruppi locali, in corsi facoltativi in varie scuole, mediante Internet (ad esempio, il corso a distanza Kirek <http://iej.esperanto.it/kirek/>), e nel corso di “Interlinguistica ed Esperantologia” tenuto dal Prof. Fabrizio Pennacchietti presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino (in cui si fa uso della grammatica di Esperanto di Bruno Migliorini con prefazione di Tullio De Mauro, del grande “Plena Ilustrita Vortaro” edito a Parigi del Vocabolario italiano-Esperanto di Carlo Minnaja comprendente 1.438 pagine con oltre 50.000 termini (con versione informatica) e del vocabolario italiano-esperanto-italiano di Umberto Broccatelli (ed. Zanichelli) con versione informatica.

Nel 1994 un’apposita Commissione (istituita con decreto dell’allora Ministro della Pubblica Istruzione Rosa Russo Jervolino allo scopo di “programmare interventi di promozione della Lingua Internazionale Esperanto”, quale strumento “per far acquisire agli alunni della scuola elementare la maggiore attitudine linguistica per un più facile approfondimento di più lingue straniere”), concluse i suoi lavori con una lunga relazione, pubblicata nel Bollettino Ufficiale del Ministero in cui, tra l’altro, fu evidenziata l’efficacia propedeutica dell’Esperanto per l’apprendimento di altre lingue.

Numerose proposte di legge propugnano l’insegnamento dell’esperanto nelle scuole italiane. La più recente, depositata all’inizio dell’attuale legislatura, reca il numero Atto Camera n. 129, ed è stata presentata dall’On. Andrea Colasio con il titolo “Disposizioni per la difesa della diversità linguistico-culturale e per l’affermazione di valori di pace,
democrazia e progresso attraverso la promozione e l’insegnamento della lingua internazionale esperanto”.

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Il testo è disponibile con interessanti collegamenti ipertestuali presso il sito
http://www.esperanto.it/html/insegnamento.htm