Premio Zamenhof 2007 - Renato Corsetti

Intervista al presidente della FEI, Renato Corsetti.



Trascrizione dell'intervista. Il presidente della Federazione Esperantista Italiana, Renato Corsetti, intervistato da Francesco Fiordomo.

_Presidente, una bella serata, un segno forte di vitalità del gruppo esperantista marchigiano.
_Certo, il gruppo esperantista marchigiano è uno dei gruppi forti in Italia. La federazione esperantista ha gruppi un po' dovunque da Trieste a Catania, ci sono però alcune regioni che per vari motivi, come nelle Marche e in Toscana, sono molto più vivaci che nel resto del paese, non so perché però le Marche sono un grosso gruppo.
_Questo premio rappresenta un momento fondamentale dell'attività delle Marche, del vostro gruppo esperantista.
_Si, è anche un momento fondamentale dell'attività della federazione esperantista nel complesso, perché, in fondo, l'Esperanto, è sì una lingua facile con cui comunicare e fare molte cose, però, sostanzialmente, l'inventore dell'Esperanto non voleva fare una lingua, o non voleva fare solo una lingua, lui pensava alla fratellanza umana, alla pace, alla fine delle guerre, quindi tutto quello che va in questo senso marcia insieme all'esperanto. Questa sera, qui, abbiamo sentito parlare di tanti sogni e anche l'Esperanto è un sogno. Noi crediamo di essere un po' matti, e questa sera abbiamo visto altri matti, cioè la signora che vuol fare la pace tra Israele e la Palestina è altrettanto matta quanto noi, gli altri che vogliono curare i malati in coma irreversibile anche loro in un certo senso sono dei matti, quindi ci sentiamo molto bene, molto a nostro agio qui, perché anche noi cerchiamo di fare una cosa che a prima vista ha del matto. Noi vogliamo affermare che tutti gli uomini, tutte le lingue, tutte le culture sono tutte uguali, cioè, gli americani sono uguali agli albanesi, cioè la cultura americana, la cultura francese, quella albanese, quella bulgara sono tutte uguali, e questa è una cosa che a prima vista è difficile da accettare, ... e invece noi continuiamo.