Intervista ad Aldo Grassini.
Trascrizione dell'intervista.
Il vice presidente della Federazione Esperantista Italiana, Aldo Grassini, intervistato da Francesco Fiordomo.
_Una bella serata, piena di testimonianze, piena anche di momenti emozionanti nel ricordare l'attività delle persone che avete premiato e di questa associazione è veramente una serata riuscita.
_Si, io credo sia una serata riuscita come del resto anche nelle precedenti cinque edizioni. Qualcuno prima tra gli amici diceva: purtroppo di queste cose si parla sempre meno e quando ci sono queste occasioni sono in qualche modo un evento. Vorrei sottolineare che il Premio Zamenhof intende dimostrare che poi queste cose così straordinarie non sono poi degli eventi ... perché il mondo è pieno di tanta gente che veramente s'impegna e dedica la propria vita per il bene degli altri per il bene della società e della comunità. Purtroppo si preferisce parlare molto più di chi compie i delitti o violenze e queste altre cose passano sotto silenzio come se la vita fosse fatta solo di cose negative. Noi vogliamo dimostrare che ci sono anche cose positive, e daltra parte noi esperantisti siamo degli idealisti, crediamo nell'uomo, crediamo nel modno, crediamo nella pace, crediamo nella solidarietà, e anche se ogni giorno ci smentisce in tante circostanze ... però sono molte di più quelle silenziose che invece confermano questa nostra convinzione.
_Quindi da questo premio, da questa serata parte un messaggio di speranza e di coraggio come detto nel suo intervento.
_Si, un messaggio di speranza, di coraggio, e quando si dice che l'utopia è qualcosa d'impossibile, ma la Storia è fatta di cose impossibili che diventano reali, altrimenti l'uomo sarebbe ancora nelle caverne.